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Dicembre 4, 2024| 555 views

Quest’anno il tempo per viaggiare tra birrificio, apertura Taproom ed eventi, è stato relativamente poco. L’ultimo viaggio risale a Febbraio, un pub tour nel Derbyshire di tutto rispetto che puoi trovare qui.

Londra

Sicuramente non serve che vi parliamo dei luoghi storici da visitare a Londra, dove tra l’altro siamo già stati innumerevoli volte e quindi questa volta ci siamo risparmiati. Questo viaggio è stato programmato appositamente e dettagliatamente per visitare Pub e luoghi esclusivamente legati al mondo della birra. Quindi mettetevi comodi, tirate su il pentolino di acqua calda, scegliete il vostro miglior British Tea e godetevi il viaggio.

Primo Giorno – Luoghi del cuore

Un po’ di info tecniche: il viaggio per Londra, partendo come noi da Roma Fiumicino – London Gatwick, dura circa 2h e 30 di volo. Siamo stati fortunati da trovare un volo di A/R a 69€ tramite monitoraggio su Google Flights, che con vari incastri può risultare abbastanza economico. Alla fine, però, abbiamo speso altri 27€ per cambiare orario di ritorno, per una tappa fondamentale che purtroppo aveva un orario di apertura di cui non ci eravamo informati e che dopo vi racconteremo.

Lunedi 27 Novembre, sbarchiamo nella Capitale dello United Kingdom (passaporto obbligatorio!) alle 9.30 del mattino, ed in un batter d’occhio ci ritroviamo alla stazione di St.Pancras/King’s Cross con un treno che parte all’interno dell’aereoporto chiamato Thameslink (biglietti acquistati su Trainline 30€ circa A/R). Le idee sono subito chiare, tappa veloce al Binario 9 ¾ di Harry Potter all’interno della stazione di King’s Cross e subito English Breakfast, dato che siamo a digiuno dalle 4 del mattino, ora di partenza da casa. Cerchiamo subito un pub della catena JD Wetherspoon, garanzia per le English Breakfast di buon rapporto qualità/prezzo e talvolta ottime birre on pump. Quindi la nostra prima tappa è a due passi da King’s Cross, The Captain Flinders (34-38 Eversholt St. Euston).

Sono le 10.30, il pub è strapieno di qualsiasi avventore e per fortuna riusciamo a trovare un posticino per due. Ordiniamo immediatamente due Traditional Breakfast e due pinte di London’s Burning – Amber Ale di Portobello Brewing. Comincia l’avventura inglese. La prima birra non è un urlo alla gloria, leggermente freddina, sicuramente non c’è una cura del servizio in pub di questo tipo. Ma l’ambiente, la colazione e la prima birra del viaggio ti regalano subito una grande emozione. Bentornati a casa. 

Finito e goduto il nostro primo pasto londinese, ci incamminiamo verso la meta del cuore : The Southampton Arms. Ma prima di raggiungere questo paradiso delle Real Ales, ci imbattiamo camminando verso la stazione di Euston, in uno dei pub piu assurdi di Londra. Di recente nascita, in una location assurda, è un pub con più di 30 spine e pompe, situato all’interno di una struttura storica della stazione di Euston, quasi archeologica.

 “The Euston Tap” ormai è una tappa fondamentale, perchè la location è davvero particolare. Ci godiamo due belle Cask Ale di Redemption, bevute all’esterno del locale con dei raggi di sole magnifici. Sono le 11.30 del mattino, sediamo vicino un signore sulla 60ina, armato di pinta di Stout e pc per smart working… ahhh, Londra. Che meraviglia. Ed è solo l’inizio.

La prima Cask Ale è perfetta. Temperatura, servizio, un filo di schiuma. 3% gradi, Trinity è una Pale Ale leggermente fruttata, dove sbuffi di esteri e luppoli sono in perfetta armonia, e la gradazione alcolica la rende super per dissetante. 0,56 finita in una manciata di minuti. Session-beer stratosferica.

Con il sorriso stampato in faccia, ci dirigiamo nell’ Undeground di Euston a 50mt da dove eravamo seduti a bere, direzione Tufnell Park, quartiere situato tra Islington e Camden Town. Sono le 12.00, ed uscendo dalla stazione ci ritroviamo in un sobborgo tra i più inglesi visti nel viaggio. Mattoncini tipici, alberi, marciapiede in perfetto stile inglese.

Area molto silenziosa. Per noi è una gioia. In circa 10 minuti a piedi ci ritroviamo davanti al pub del cuore, meta fondamentale e forse di ispirazione per tutto il viaggio. Siamo di nuovo qui.

The Southampton Arms

The Southampton Arms è un pub radicato nella storia di Shire fin dagli inizi. Fu tappa di un meraviglioso ricordo prima di prendere il volo per Vancouver nel 2019 per il corso di Brewing Technologies. Ed qui che il cuore si è stanziato, in queste piccole quattro mura di carta da parati rossa, intrisa di storia.

Questo è il pub dei sogni. Il bancone, il pavimento in legno, il finestrone immenso che da sul marciapiede e con vista su un immenso albero che perde le ultime foglie dell’autunno raccontano pura magia. Camminando tra le foglie, entriamo in questa piccola porticina scricchiolante e ci troviamo una delle migliori selezioni di Real Ales, esculsivamente di birrifici indipendenti inglesi. 12 pompe e 12 spine di tutto rispetto, dove da sinistra troviamo le birre più chiare come Golden Ale, Pale Ale, Bitter, andando verso destra con le più scure Mild, Porter, Stout. Non possiamo non iniziare con una Mild da 3,4% ABV di LHG Brewpub di Bristol, si gode. 

La bellezza di questo pub pregno di ricordi, storia, quadri, legno, sta anche nella selezione musicale, esclusivamente in vinile. La colonna sonora delle nostre bevute che si protrarranno per tutto il pomeriggio qui, inizia con un meraviglioso album di Leonard Cohen – Songs of Leonard Cohen. Stiamo viaggiando in tutti i sensi. Nel frattempo, dal finestrone si intravede una ragazza mingherlina intenta a lanciare fusti “di sotto”. Assistiamo ad una bellissima scena tipica di un pub inglese. Il lancio di fusti e cask attraverso una botola all’ingresso del locale, che da sulla cantina del pub, attraverso una piccola scala. Il lancio viene effettuato al bordo della strada ed il rimbalzo viene attutito da un mega cuscinone quadrato tipico, scena fantastica. Siamo nel pub dei sogni.

Le bevute del pomeriggio sono davvero notevoli, tra Titus – Yorkshire Bitter 3.9% ABV di Saltaire, Green Hop Goldings – Five Points 3.7 % ABV, Citra Session Ale – Oakham Ales 4.2%, The Festive – East India Porter – Turning Point 5.4%, ed altre che onestamente non ricordiamo. Nel frattempo continua la selezione di vinili di tutto rispetto, come Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd, Brothers in Arms dei Dire Straits.

Sono circa le 16:00, arriva anche la fame ed è impossibile non completare questo pomeriggio magico con delle Pork Pie e English Sausages, servite con una senape spaziale (che ricordavo esattamente cosi, spaziale). Tra l’altro servite ghiacciate di frigorifero, fatto molto simpatico dato che nel locale hanno una piastra per scaldare, ma Ruby la ragazza del bancone, ci secca con un “le serviamo cosi”, ah ah. Comunque, sono preparate dal loro macellaio di fiducia, ed anche se servite ghiacciate, risultano deliziose.

In questo pub i servizi igienici con tipico orinatoio all’inglese (ed adesivo del Serpente Pub ex pub storico di Roma sempre presente lì da anni) sono situati all’esterno, vicino ad un dehor con panche di legno dove si può bere e fumare all’aria aperta.

Il posto perfetto. Trascorriamo tutto il pomeriggio qui, fino al calar del sole. Non abbiamo bisogno di altro.

La nostra prima magica giornata di Londra termina nella tipica visita a Camden Town, quartiere assurdo fermo in un’epoca punk anni 80, e l’ultima birra della giornata prima di andare a letto prestissimo è una Five Points Extra Pale Ale ed un hamburger in un qualsiasi pub di Camden. Siamo davvero stanchi, a domani Londra!

Secondo Giorno – Nuove vecchie scoperte

Il secondo giorno, inizia presto. Siamo già abituati agli orari inglesi, dato che intorno alle 18:00 ceniamo e si và a letto relativamente presto. Siamo in una piccola stanza calda di Camden Town trovata su AirB&B (spulciate perché è pieno, a prezzi davvero onesti) pagata circa 55€ a notte. Comoda ed in una posizione perfetta per i collegamenti. Prima tappa della mattina, sicuramente Brick Lane, strada  storica dell’ East End Londinese, centro di arte, musica, mercatini, ristoranti indiani e strade stracolme di graffiti e case di mattoncini tipiche inglesi, da visitare assolutamente. Arrivati circa alle 10:00, ed attraversato tutto il quartiere, la nostra prima tappa birraria è “The Pride Of Spitalfields”, un bellissimo pub che vi racconteremo tra poco, dato che l’apertura è alle 11:00 e siamo un pò in anticipo.

Allora decidiamo di fermarci ad assumere un pò di calorie (forse un pò troppe) dal consigliatissimo e trovato per caso “Grounded London” specializzato in colazioni. French Toast, Pancake e frullati pazzeschi ci socchiudono leggermente le vene prima di riprendere il cammino verso Brick Lane. Camminando per questa famosissima strada è impossibile non notare un’altissima ciminiera che sovrasta la strada con scritto a caratteri cubitali “TRUMAN”.

Questo enorme edificio, ora polo dei mercati del quartiere di Tower Helmets, fu il birrificio Truman Brewery, il più grande dell’ East London e tra i più grandi birrifici al mondo nel 19esimo secolo. Fino a questo punto, i birrifici erano sempre stati relativamente piccoli. Ciò cambiò con lo sviluppo delle Porter , che si dice che abbia preso il suo nome attuale quando il proprietario dell’Old Blue Last a Shoreditch di Londra (un ex pub di Truman) diede alla birra il nome dei suoi clienti, che erano principalmente i Porters, facchini del porto fluviale di Londra.

Fondato nel 1666, chiamato Black Eagle Brewery sotto la gestione di Jopseph e successivamente Benjamin Truman, nel 1837 divenne il più grande al mondo. Vi consigliamo alcune ricerche sulle foto storiche e sulle birre prodotte per un autentico viaggio nella storia. Un vero pupillo della storia brassicola britannica.

Su una parallela di Brick Lane si arriva a questo piccolo Pub di nome “Pride of Spitalfields”. E’ una bellissima giornata di sole ed alle 11.30 entriamo dalla porticina del locale, ma l’atmosfera cambia immediatamente. Balza subito all’occhio il cambio di luce: all’interno del pub sembra una qualsiasi giornata piovosa londinese, luci soffuse, finestre coperte da tende, moquette di un rosso scuro, e le pareti strapiene di quadri di vita inglese. Un Proper Pub, proprio quello che cercavamo.

L’atmosfera è idilliaca. All’interno troviamo dei divanetti bordeaux vicino ad un camino purtroppo alimentato a gas, e gli unici clienti, già armati di pinta, sono 4 signori sull’80ina che parlano un inglese abbastanza stretto. Dietro al bancone una giovane ragazza che sembra uscita dagli anni 70, seleziona una musica pazzesca, colonna sonora dell’intera mattina.

Una playlist Soul Black Music, con la canzone Ruler Of My Heart di Irma Thomas che ci accompagna nella nostra prima scelta birraria, che non può che ricadere su Crouch Vale – Brewers Gold, una Golden Ale da 4% in cask, spillata da dio, con un filo invisibile di schiuma ed una temperatura perfetta. Si viaggia. Rimaniamo estasiati dalla bellezza di questo luogo e quasi commossi dai 4 clienti a cui ben presto si aggiungono un altro signore ed una signora sempre sull’80ina, che sembra che si stiano scambiando dei regali tipo “Secret Santa”. Nel frattempo il più “giovane” tra loro si alza di continuo a prendere delle pinte di Doom Bar – Amber Ale di Sharp’s, ed al ritorno al tavolo mette ogni volta il resto in monetine in un bicchiere al loro centro. Forse una delle scene più significative e belle del viaggio.

Rimaniamo qui per un bel po’, perché è una perfetta mattina inglese come volevamo noi, e la passiamo interamente a bocca aperta a guardarci intorno ed osservare tutti i cimeli che mostra questo pazzesco pub londinese di vecchio stampo. Il bancone è ricolmo di vecchie etichette in alluminio per pompe inglesi, un culto da queste parti, roba che a noi fa davvero impazzire. Ogni birra in etichetta mostra frasi di esaltazione che ci colpiscono tantissimo come “Legendary Ale”,  “Glorious Traditional Ale”, “Distinctive Local Bitter”, “Outstanding Ale”,  roba che ci piace da matti! Da menzionare poi l’odore del pub, molto english, misto a muffetta, servizi igienici ed odore dei panini Beef Sandwich. Assurdo. Tra l’altro se fate visita qui, ricordatevi che il cibo in questo pub si paga solo e stranamente “cash only”. 

Tornando alle birre, continuiamo con un’ottima London Pride che non bevevamo da tantissimo, ma che comunque era al top e per finire XPA di Five Points. Nel frattempo il locale inizia a riempirsi di gente di tutti i ceti, dal lavoratore d’ufficio, all’elettricista, allo studente, che sembra che bevano esclusivamente Stella Artois o Prosecco. Rimaniamo solo noi ed i 6 fantastici vecchietti a bere Cask Ales. Un posto da visitare assolutamente. Magia pura.

Usciamo felici come dei bambini da questo posto magico, per dirigerci a piedi, dopo svariati km e km, leggermente affamati, da M.Manze sotto Tower Bridge, una locanda inglese che serve Pie, Mash & Eels.

Un posto davvero unico e tipico, che cucina esclusivamente cibi della tradizione inglese come Pork Pie, Mash, Liquor ed anguille. Da provare assolutamente! Anche qui ci siamo solo noi ed 80enni, un fatto che si ripresenta in ogni posto dove andiamo 😂.

Siamo felici. Pieni. Di cibo e di birra. Pronti per nuovi km a piedi, che ci fanno attraversare quasi tutta Londra, in pieno fermento natalizio.

Camminando e digerendo la mattinata, arriviamo al bellissimo Borough Market, storico mercato gastronomico nel quartiere di Southwark, con offerte di cibo da tutto il mondo. Siamo qui sia per la bellezza di questo mercato, addobbato a tema natalizio, ma anche perché all’interno troviamo una tappa storica birraria, “The Market Porter”.

Real Ale Pub all’intero del mercato, uno dei più antichi, di epoca vittoriana, affascinante e stracolmo di gente. Qui beviamo Harvey’s Bitter e Timothy Taylor Landlord, due grandi classici da leccarsi i baffi. Ci godiamo la confusione e la bellezza di una giornata di sole pazzesca in un pomeriggio qualsiasi di Londra. Estasi.

Sono le 15:30 e già inizia ad imbrunire. Sempre a piedi, in una zona ricca di tappe a noi care, ci dirigiamo verso la taproom Harveys of Lewes, un must che da anni ci manca di visitare. L’esterno è pazzesco, sembra uscito da da un’inquadratura di Guy Ritchie in The Snatch, nostro film preferito (e PS: per te che sei arrivato a leggere fin qui, potrebbe essere il nome della nostra nuova birra di prossima uscita).

Harveys of Lewes è la taproom di Londra del birrificio Harvey’s Brewery situato nell’ East Sussex. Birrificio nato 243 anni fa, a conduzione familiare (siamo alla settima generazione), uno dei nostri preferiti in assoluto.

L’atmosfera è pazzesca, silenziosa, calda, proprio ciò che cercavamo. Un ristoro caldo dopo un’intensa mattinata di camminate, mangiate e bevute. Ed allora perché non rinfrescarsi subito l’animo partendo da una XX Dark Mild da 3% e Old Ale da 4,3% . Una delizia. Da berne 400 di fila se fosse possibile.

Rimaniamo qui per due abbondanti ore a rifocillarsi le idee, la mente, il corpo, le gambe, lo stomaco. Proviamo tutte le Cask Ale disponibili (come gradazione si fatica a superare i 4.5 %ABV) : Sussex Best – Best Bitter, Southdown Harvest – Harvest Ale, Armada Ale – Golden Ale. Bevute pazzesche, difficili da dimenticare, accompagnate dalle Pork scratchings, degli snack croccanti di maiale ed un favoloso fish&chips. Qui è Storia.

Alle 19:00 ripartiamo abbastanza riposati per raggiungere l’ultima tappa della giornata : lo Ye Olde Cheshire Cheese. Sulla Fleet Street, all’interno di grattacieli moderni ed immensi, una stradina trasforma tutto ciò che fino a quel momento abbiamo avuto intorno in un viaggio medievale. Siamo davanti ad uno dei più antichi Pub di Londra, datato 1666 e sopravvissuto a ben 16 Sovrani. Pazzesco.

Attualmente è la taproom di Londra dello storico ed a noi caro birrificio Samuel Smith dello Yorkshire. L’interno è assurdo, immenso, tutto in legno, sovrastato dall’odore di fumo proveniente dai VERI caminetti a legna. E’ emozionante. E’ anche l’ora di punta, infatti è strapieno di gente di tutti i tipi che probabilmente ha appena staccato da lavoro. Dalla locanda del ristorante ci indicano di bere qualcosa al Bar perché dobbiamo metterci in fila per cenare qui.

E allora ci posizioniamo davanti al caminetto e ci diamo dentro di Samuel Smith Extra Stout, India Pale Ale ed Oak Bitter. Dopo un’oretta, la ragazza ci chiama perché si è liberato un tavolo, e finalmente ci accomodiamo vicino ad una panca dove un tempo sedevano (con targa in bella vista) Charles Dickens, G. K. Chesterton and Mark Twain. Pazzesco. Continuiamo ad ordinare Extra Stout a carboazoto e mangiamo dei pazzeschi formaggi del Cheshire, del Sussex e Yorkshire, mentre ci ingozziamo di Lincolnshire Sausages e Pork Pie. Di nuovo in estasi.

Sono le 23:00, siamo pieni, felici, quasi stanchi. Inizia a pioviccicare per la prima volta da quando siamo arrivati a Londra, ed allora, visto che si trova a due passi da casa, perché dopo questa giornata estrema, non fare un’ultima tappa prima di andare a ninna di nuovo al Southampton Arms ? Ed allora, sotto la pioggerella, arriviamo al pub del cuore, con fuoco acceso, avventori che suonano il pianoforte, pioggia, perfetto. Ultima Mild, un whisky e si va a letto stremati ma felici. Ma soprattutto mai ubriachi, consci di aver bevuto solo birre tra i 3 ed i 4,5% ABV. Buonanotte cara Londra.

Terzo ed ultimo giorno – Beermile

Arriviamo sani e salvi all’ultimo giorno. E non siamo per niente stanchi. Abbandoniamo alle 10:00 del mattino la nostra calda stanzetta di Camden Town, e come vi raccontavamo, visto che avevamo delle tappe fondamentali al Beermile come The Kernel, Anspach e Hobday che aprono solo dal Mercoledi alle 15:00, siamo riusciti a prolungare il nostro volo di ritorno dalle 9:30 del mattino alle 21:30 di sera con un volo di ritorno per Roma a soli 27€. Super ben spesi data l’incredibile ultima giornata che trascorreremo in quel di Londra. 

L’ultima mattinata di Londra la spendiamo da turisti tra compere natalizie a Trafalgar Square, Covent Garden, con una pazzesca ed abbondante colazione “da film” al consigliatissimo “The Breakfast Club” vicino la stazione di Liverpool Street.

Botta glicemica allucinante, ma ne è valsa la pena. 

Dopo un saluto al Big Ben, sotto un vento gelido che ci aveva graziato nei primi due giorni di Londra, quest’ultimo giorno lo passiamo al freddo gelido e piovigginoso ma da noi amanti del pub tanto apprezzato. Arriviamo ad una tappa fondamentale del viaggio, che si conclude qui, al Beermile.

Nel quartiere di Bermondsey, nel miglio anche detto Bermondsey Beer Mile, a sud-est della grande ansa del Tamigi, vi sono sotto le grandi arcate innumerevoli taproom e birrifici che che sorreggono la più antica linea ferroviaria sospesa del mondo (la allora London-Greenwich Railway del 1836), quella che da London Bridge Station riaffiora in superficie nel quartiere di Southwark. Posto assurdo.

La prima tappa, e quella che apre prima, è The Kernel di Evin O’ Riordain, uno dei protagonisti della new wave brassicola inglese.

La nuova Taproom di recente apertura è di stampo moderno/industriale, ed alle 15:30 ci offre un sano e caldo ritrovo per noi amanti delle Craft Beers, gelati dal freddo mattutino con traversata a piedi di Londra. Entriamo e ci adagiamo subito sulle giganti panche e comodissimi tavoli della Taproom, quasi tutta per noi, che sorge a pochi passi dall’arco che ospita lo storico birrificio. La taplist è vastissima, ma iniziamo subito con una notevole Victorian Mild da 5.8% a pompa.

Subito dopo continuiamo con Nitro Stout, Export Stout London 1890 ed Imperial Brown Stout 1856. Abbandoniamo per un attimo le Traditional Ales e chiudiamo le bevute da Kernel con la prima IPA bevuta del viaggio, Citra India Pale Ale, sgranocchiando le tipiche chips da pub inglese, BURTS Sea Salted e Malt Vinegar.

L’atmosfera è di quelle moderne londinesi, intorno a noi sono principlamente tutti intenti a lavorare al PC in smartworking e sorseggiare birra, tra cui al bancone anche il birraio e fondatore Evin. Ora siamo stanchi, davvero, ma super felici, e ci siamo anche riscaldanti. Forse anche un pò brilli. 

Salutiamo e ci dirigiamo a 5 minuti a piedi, all’ultima ma molto importante tappa. Abbiamo prolungato il viaggio solo per essere qui, ed abbiamo anche un tavolo prenotato alle 17:00, orario di apertura. Siamo finalmente alla Taproom e birrificio di Anspach&Hobday, favoloso e moderno ma  di vecchio stampo produttivo (un po’ come Shire), aperto nel 2016, e salito alla ribalta con la loro fantastica LONDON BLACK – Indipendent Nitro Porter.

La taproom è freddina, leggermente disorganizzata, dato il fatto che siamo entrati precisamente all’orario di riapertura settimanale dopo la domenica, leggermente brilli e già pretendiamo birra. Ordiniamo senza pensarci due London Black e ci accomodiamo al nostro tavolo prenotato. Ce la godiamo. È favolosa, come raccontavano.

Una vera chicca. Non abbiamo tantissimo tempo, infatti ci fiondiamo al bancone ad ordinare l’ultima birra del viaggio, che sarà la loro THE IPA spillata a pompa.

Un’ IPA a cavallo tra il vecchio e nuovo mondo, appena forgiata di CHAMPION IPA OF BRITAIN lo scorso Ottobre. Servita on hand pump, molto molto buona. Tempo di sgargarozzarla, scroccare due fantastici bicchieri con stampa in oro di London Black (che comunque abbiamo dovuto pregare di comprarli, pagati con sconto perché gli abbiamo raccontato “al volo” di Shire) e si riparte verso Gatwick. Che tour, già vogliamo tornare.

Grazie Londra… a presto

Mirko

TAPPE FONDAMENTALI:

★ ★ The Southampton Arms

The Pride Of Spitalfields

Harveys Of Lewes

Euston Tap

Market Porter

The Harp

The Kings Arms (Roupell Street)

Anspach & Hobday

  The Kernel

Cloudwater

Prospect of Whitby

Cask Pub & Kitchen

Ye Olde Cheshire Cheese

The Hope Pub

Mikkeller Brewpub

The Little Green Dragon